Il planner è uno strumento ancora troppo poco conosciuto ma è di grande aiuto per organizzare i compiti a casa e il materiale di studio per bambini e ragazzi.
Spesso dietro ad un rendimento scolastico altalenante o non sufficiente c’è alla base una difficoltà nell’ organizzazione dei compiti e del materiale di studio.
Il diario , contrariamente a quanto è luogo comune pensare, di solito NON è sufficiente a questo scopo.
La combinazione PLANNER + DIARIO ho riscontrato essere molto più pratica ed efficace.
Il planner è una specie di grande agenda, organizzata su un solo foglio, in cui hai davanti tutti i giorni della settimana. Questo qui sotto è un esempio
Ora ti spiego come usarlo.
COME SI USA IL PLANNER?
1.
Si sceglie il giorno della settimana e si scrivono i compiti che si vogliono fare in quel giorno.
NON quelli che vanno consegnati in quella data.
Ad esempio, se lo studente per il Mercoledì ha da consegnare degli esercizi di matematica (presumibilmente li avrà quindi scritti sul DIARIO per il Mercoledì), quegli esercizi li “spalmerà” nei pomeriggi precedenti, quindi li scriverà o nella sezione del Lunedì o in quella del Martedì del PLANNER.
2.
Non si scrive “Studiare da pagina 7 a pagina 13” oppure “ Fare gli es. dal 12 al 15” ma si riportano per esteso le pagine. Ad esempio: “MATEMATICA: FARE ES. PAG. 33 NUMERO 1, 2, 3, 4”. Questo perché a livello ottico vedere per esteso il numero effettivo di pagine aiuta a rendersi immediatamente conto della reale mole di lavoro, che invece con la modalità scritta inizialmente ho notato come spesso venga sottovalutata.
3.
Prima si scrive la materia, in MAIUSCOLO e sottolinenandola e poi sotto il materiale di studio.
Ben venga sottolineare la materia utilizzando i colori, se lo si vuole.
4.
Prima di dedicarsi ai compiti, si consulta il planner.
Dopo aver fatto i compiti, lo si ripone in uno spazio consono (es. cartellina trasparente attaccata al diario o piegato in 4 e con un po’ di scotch attaccato internamente alla copertina del diario stesso, così da permetterne l’apertura, o sulla scrivania ecc.)
5.
Quando si termina un compito, si tira una riga.
Il planner permette di avere su un foglio A4 tutta l’organizzazione settimanale.
A livello ottico risulta molto più intuitivo di un diario, in cui al massimo si vedono 2 pagine alla volta.
Tirare una riga sulla materia finita permette di avere subito chiaro visivamente cosa manca e cosa resta da fare.
6.
Ogni 2/3 pomeriggi, in base all’età dello studente e al materiale di studio, si aggiorna il planner.
L’uso del planner serve a dare una struttura ma è importante che non faccia irrigidire la tabella di marcia.
Se emergono compiti più urgenti (es. per lo studio di una verifica) è giusto ri-organizzare in corso d’opera.
A questo scopo, se lo studente lo desidera, può essere una buona idea utilizzare una matita per la sua compilazione oppure dei post-it.
Altrimenti ben venga utilizzare un cancellino.
Nella foto iniziale hai visto un planner per organizzare i compiti di MrWonderful che ho usato e che ho trovato molto funzionale.
Se non si vuole comprare di questa marca si può ricreare con dei fogli A4 oppure si può comprare di altre marche.
Se lo si crea, consiglio di conservare una copia “originale” e di fare varie fotocopie, così da non doverlo rifare ogni volta.
Le caratteristiche di cui consiglio di tener conto nella scelta o nella creazione del PLANNER sono:
– Grandezza A4, non più piccola, per ogni foglio. Il planner nasce come strumento per organizzare i compiti, quindi da tenere a casa e non da portare con sè a scuola; per questo motivo anche più grande potrebbe essere ok.
– Giorni dal Lunedì al Sabato o alla Domenica (almeno 1 giorno di pausa totale nel week end sarebbe bene ci fosse: tirarci sopra una riga dà molta soddisfazione;D);
– Giorni organizzati su una sola pagina;
– Ogni giorno settimanale ha da avere uno spazio sufficiente per non perdere praticità.
Non deve venire fuori un mappazzone; se in quello spazio si può attaccare un mini post-it, allora è ok.
Se mi stai leggendo nel ruolo di genitore, tieni conto che risulta indispensabile la modalità con cui proponi l’utilizzo del planner a tuo figlio.
E’ ampiamente dimostrato come la modalità del genitore di rapportarsi ai compiti scolastici dei figli possa promuovere o, al contrario, soffocare la motivazione ad apprendere.
Più che all’aspetto tecnico, quindi, ti consiglio di prestare particolare attenzione a questo elemento.
Qui sotto un esempio di compilazione di un planner.
QUANDO PROPORLO?
Che tu sia un tutor qualificato o che mi stia leggendo come genitore, consiglio in linea di massima di proporlo non prima della quarta elementare. Ovviamente in base alla reale necessità del bambino o del ragazzino in questione.
QUANTO TEMPO SERVE PER PRENDERE LA MANO CON QUESTO STRUMENTO?
Dipende.
Il tempo varia da bambino a bambino (o da ragazzino a ragazzino), in base all’età, alla mole di lavoro richiesta nella sua classe, alla motivazione.
Nel ruolo di tutor di solito ho notato come sia necessario aspettare almeno un paio di mesi affinchè si prenda la mano con questo strumento.
Quando lavoro con i genitori, il tempo può variare maggiormente. Mi sono arrivati feedback di miglioramenti già dopo la prima settimana ma, per come lavoro io, il focus è sul medio-lungo periodo quando si tratta di vedere se effettivamente l’autonomia nell’utilizzo del planner sia stata acquisita.
ERRORI Più FREQUENTI
-Non utilizzare il planner per organizzare i compiti 😉
-Proporlo con modalità poco efficaci, ad esempio obbligando all’utilizzo o compilandolo al posto del bambino
-Aspettarsi che dopo una settimana il bambino lo sappia già utilizzare autonomamente
-Proporlo troppo presto in base all’età o alla mole di lavoro
-Compilarlo in modo eccessivamente disordinato
-Utilizzare fogli troppo piccoli
Se sei un genitore e vuoi maggiori info su come proporre questo strumento a tuo figlio
o
Se sei un tutor e vuoi suggerimenti sull’utilizzo di questo strumento
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Complimenti!! Io mi chiamo Andrea e sono un papà con un buon percorso di studio, certo sarei felice di rifarlo con “planner” per faticar certamente molto di meno.
Grazie Andrea!